La definizione di Web 3.0 è una terminologia utilizzata allo scopo di prendere in considerazione tutte le varie evoluzioni inerenti il mondo del web, compresi i suoi cambiamenti di utilizzo e di possibilità interattive. Per evoluzioni intendiamo la trasformazione del web in database (se ciò fosse realizzabile, accedere ai vari contenuti del web diventerebbe molto più semplice anche attraverso applicazioni differenti dai normali browser); lo sfruttamento intensivo e migliorato delle risorse insite nell’intelligenza di tipo artificiale; il web cosiddetto “semantico”, quello cosiddetto “Geospatial” e quello 3D.
Desktop e applicazioni Web-based
Nel Web 3.0 sono compresi alcuni mezzi tecnologici molto sofisticati, come per esempio alcuni software in grado di fare uso di dati semantici; molte aziende hanno deciso di ricorrere a queste nuove tecnologie adattandole alle proprie dimensioni spesso ridotte, in maniera da poter gestire più facilmente e con più efficacia i propri dati. In tempi più recenti, pero’, anche al pubblico di tutti giorni, quello meno esperto, sono state messe a disposizione le suddette tecnologie semantiche; fra il 2006 e il 2007 sono stati ampiamente utilizzati start-up quali Metaweb, Powerset, Garlik, Radar Networks, ecc..
Trasformazione del Web in un database
L’avvicinamento a una versione del Web 3.0 inizia con l’affermarsi di un Data Web, ovvero quello strumento che permette la pubblicazione sul web di archivi di dati dotati di una precisa struttura, che siano resi riusabili e consultabili anche da remoto (per esempio RDF, XML e altri vari microformati). Un linguaggio di tipo standard per quanto riguarda la query è poi stato fornito in tempi recenti dallo svilupparsi della tecnologia detta SPARQL, oltre che l’API (che permette di ricercare contenuti tramite dei database) e RDF sul web.
Le applicazioni sono state rese sempre più interoperabili e dotate di sempre maggior capacità di integrazione grazie, appunto, ai Data Web, i quali hanno permesso la trasformazione dei contenuti in dati disponibili per chiunque li voglia consultare e universalmente linkabili, esattamente come se si trattasse di pagine internet. Nel cammino verso il Web semantico, il Data web è sicuramente uno dei primi passi; nella fase che lo include si fa attenzione soprattutto a come strutturare i contenuti a disposizione, attraverso l’uso di RDF. Nella vera e propria fase di Web semantico invece, cioè quella appena successiva, si opera in modo che tutti i dati a disposizione, sia quelli strutturati che quelli non o semi strutturati (ad esempio documenti, pagine web, ecc.) siano resi consultabili sotto forma semantica di OWL e RDF.
L’evoluzione in direzione di un’intelligenza artificiale
Si è parlato di Web 3.0 anche in merito ad una presunta evoluzione del Web stesso verso un’intelligenza di tipo artificiale, in grado di rapportarsi in maniera quasi “umanizzata” ad esso e ai suoi meccanismi; sono molti, ovviamente, anche coloro che non credono in questo tipo di possibilità e negano l’eventualità di una qualsiasi evoluzione in questo senso. IBM, Google ed altre aziende, pero’, lavorano per sviluppare delle tecnologie peculiari che siano in grado di entrare in possesso di alcune preziose informazioni, già in fase sperimentale (un esempio può essere quello della previsione su quali siano i brani musicali più scaricati, agendo con un data mining sui siti internet delle Università). Riuscire ad archiviare e sottoporre a studi accurati varie informazioni inerenti a questi ed altri interessi (i quali emergono in navigazione in corso, attraverso determinati strumenti in grado di estrapolarle) o riuscire a trasmettere gusti, atteggiamenti, sensazioni, ecc. potrebbe consentire alle macchine di assistere ed aiutare chi non è autosufficiente a causa di scarsa salute. C’è chi sostiene, inoltre, che il Web 3.0 sarà sostenuto e portato avanti principalmente da sistemi intelligenti o sistemi composti da individui intelligenti (in caso i dati dovessero emergere in forma più complessa), ad esempio attraverso del.icio.us, Digg, Flickr… (sistemi di filtraggio di genere collaborativo).
Web semantico, SOA e 3D
Lo stesso concetto di Web semantico potrebbe trovare nel Web 3.0 una sua stessa fase evolutiva; nelle università e in vari enti di ricerca si svolge attualmente un lavoro di ricerca su software “intelligenti”, basati su logiche di tipo umano, quali quelle descrittive, ragionative, ecc. che possano appunto svolgere azioni di tipo logico nella catalogazione e nel relazionare i dati e le idee presenti sul web. Srmana Mitra è dell’idea, al contrario, che il Web semantico costituisca la base per la prossima generazione di Internet, proponendone una sua personale definizione, comprensiva anche dello stesso Web 3.0; infine qualcun altro ha voluto mettere quest’ultimo in una qualche relazione di somiglianza strutturale con il Web semantico e con un tipo di architettura Serviceoriented. Il Web3D Consortium è arrivato a realizzare, come una delle possibili visualizzazioni di internet, una visione di tipo tridimensionale; proseguendo in questo senso, il Web potrebbe diventare una lunga serie di spazi realizzati tridimensionalmente, così come già sperimentato da Second Life, permettendo contatti con molte persone e collaborazioni varie attraverso questi stessi spazi da condividere.
Autore: Guida Acquisti
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